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mercoledì 13 gennaio 2021

Ascoltare Radio in Streaming con Raspberry Pi

 Tra le altre cose, durante le vacanze di Natale nell'anno della pandemia, mi sono divertito a costruire una radio web con raspberry ed mpc - mpd. Ho scoperto infatti il progetto Music Player Daemon (MPD) un'applicazione lato server flessibile e potente per la riproduzione di musica. Attraverso plugin e librerie può riprodurre una grande varietà di file audio e anche le trasmissioni delle radio in streaming web.


Il sistema e' testuale, cioe' lo si avvia attraverso comandi via shell. E' stato sviluppato un client per il sistema, che ne rende l'utilizzo  estremamente semplice e veloce, il Client si chiama MPC lo puoi trovare qui 

Come funziona?
Molto semplicemente, basta fornire il link allo streaming della radio che ci interessa, ad mpc che automaticamente parte la riproduzione. E' possibile aggiungere una playlist di radio (una sorta di cambio canale) che possono essere selezionate in modo da poter cambiare la programmazione ogni volta si voglia.

Con il comando :

$ mpc add "link_completo_di_http_allo_streaming_audio"

si aggiunge lo streaming alla coda della playlist

$ mpc play

si avvia la riproduzione dello streaming sul device audio di default del sistema.

Per l'utilizzo si Raspberry Pi possiamo creare il sistema pulito si microSD, operazione che oggi e' molto facile e veloce!, installare mpd e mpc direttamente dal repository ufficiale con

$ sudo apt-get install mpd

Possiamo provare subito se tutto funziona ( a me e' andata cosi!):

$ mpc add http://livex.radiopopolare.it/radiopop

$ mpc play

Con questi semplici comandi (sempre che la Raspberry Pi sia collegata ad internet via rete o via WiFi, ovviamente!) dal jack audio, collegando un paio di cuffiette o gli altoparlanti amplificati, si dovrebbe il flusso audio della radio web.

Nel caso che qualcosa non funzioni, possiamo fermare il servizio mpd che parte in automatico appena scaricato con:

$ sudo /etc/init.d/mpd stop

Ci possiamo creare una copia di backup del file di configurazione 

$ sudo cp /etc/mpd.conf /etc/mpd.conf.originale

E controllare che la configurazione sia simile a questa, aprendo iol file di configurazione attraverso un editor di testo (nano):

$ sudo nano /etc/mpd.conf

quindi cercare e controllare :

audio_output {
type               “alsa”
name            “Raspberry Onboard Audio” (verra’ visualizzato sul client)
device           “hw:0,0”
mixer-device “default”
mixer-control “PCM”
mixer-index   “0”
}

Nel caso modificare ed uscire dall'editor salvando.

Per far ripartire il servizio mpd:

$ sudo /etc/init.d/mpd start

Tutto dovrebbe funzionare correttamente.


Buon divertimento 

TecnoGeppetto

venerdì 13 settembre 2013

Pandora Radio con Raspberry Pi

Ecco un altro progettino che circola in rete e che mi ha interessato fin dal primo momento.

 Pandora e' una radio web americana che ha la peculiarita' di corstuire il palinsesto in funzione dei gusti musicali del radioascoltatore.

Infatti ogni ascoltatore puo' configurare la propria radio in funzione dei propri gusti e delle proprie predisposizioni musicali, costruendo direttamente sul proprio profilo le proprie play list personalizzate. Insomma, ascolterai solo quello che ti piace!!
 Pandora pero', per una questione di licenze, e' soltanto raggiungibile dall'America, mentre per noi che viviamo in Italia nega l'accesso.

Naturalmente e' sempre vero tutto ed il suo contrario, quindi, una rapida ricerca ed ecco trovato il sistema per ascoltarla anche dall'italia:
 Con Firefox basta caricare un plugin ed e' subito risolto il problema, si tratta di ProxMate, che , senza neppure riavviare Firefox, lo rende subito operativo anche in caso di blocchi IP come nel caso dei Pandora.

 Quando pero' sono passato ad istallare il sistema sul mio Raspberry ho dovuto escogitare un altra formula per poter ottenere il sistema funzionante senza utilizzare Firefox, ma bensi' i comandi da shell come nel caso del progettino di Adafruit.

Infatti costruito il tutto come da istruzioni della splendida LadyAda, che sono molto chiare e piuttosto semplici, ci ritroviamo un sistema che funziona solo se il tuo IP e' di un sistema americano, altrimenti tentando l'accesso da shell attraverso il programma indicato dal tutorial (pianobar) la risposta da parte dei server di Pandora e' un generico errore ed il programma "pianobar" termina ed esce.
 La prima cosa da fare quindi e' quella di modificare il dns del sistema, la strada che ho scelto e' quella di modificarlo localmente solo sulla Raspberry che conterra' il sistema Pandora Radio, andando a editare il file /etc/resolv.conf aggiungendo queste due righe al posto di quelle che vi si trovano dentro il file:

  nameserver 69.197.169.9 
  nameserver 192.95.16.109 

ad oggi 03 luglio 2017 sembra che questi ip sopra non funzionino piu'
eccone di nuovi e, ad oggi funzionanti

Portaller
      Preferred: 107.170.15.247
Alternate: 77.88.8.8
Questo file viene aggiornato ad ogni riavvio del sistema, quindi, per evitare che al successivo reboot del sitema il file venga modificato di nuovo con i parametri ricevuti dal server dhcp della rete alla quale la Raspberry accede per andare online, va digitato questo secondo comando da shell:

  sudo chattr -i /etc/resolv.conf 

 Questo comando rende non scrivibile il file di configurazione, bisogna ricordarselo nel caso si voglia ritornare alla configurazione di default, nel qual caso per rendere nuovamente editabile il file il comando e' il seguente:

 sudo chattr +i /etc/resolv.conf (cambia solo il segno della opzione "i" )

 Dopo effettuato il reboot del sistema si dovrebbe ottenere il completo accesso ai server Pandora anche dall' Italia.
 Ovviamente se tutte le altre operazioni sono state svolte correttamente.

venerdì 2 marzo 2012

Amarcord radio

Fin dall'età di 12 anni convivo con la passione della radio e delle trasmissioni via etere. Credo che mi sia venuta quando, nei lunghi pomeriggi trascorsi a casa, dopo la scuola,  guardavo i programmi televisivi dell'epoca - i vari telefilm polizzeschi tipo "Sergent Pepper" "Starscky e Hatch" o  "I Chips" - , nei quali imperava un soggetto eroico, sempre  inpersonificato dai vari protagonisti, che veniva costantemente contattato via radio dalla "centrale" o, sempre attraverso la radio , disponeva ordini per affrontare le situazioni più strane e bislacche. Beh, credo proprio che da quelle visioni così eroiche ho tratto la scintilla del primo interesse. Poi, mi ricordo benissimo, anche  Postalmarket ha la responsabilità di avermi fatto concentrare esattamente sul primo vero obiettivo da raggiungere: il "baracchino", un vero ricetrasmettitore pubblicizzato in vendita sul noto catalogo di vendite per corrispondenza. Si, mentre tutti i miei amici e compagni di gioco dell' epoca si smanettavano guardando  arrazzati le foto delle modelle con addosso i primi capi di intimo sexy della storia recente, in bella mostra sulle pagine del catalogo mensile, io sognavo il possesso, non della modella ( o non soltanto !) ma quello del "RTX Midland 23 canali quarzati a 12volt 5watt di potenza". Così, senza avere nessuna conoscenza specifica in merito, senza sapere neppure il significato di quelle meravigliose sigle e numeretti, sognavo il mio feticcio. Per qualche tempo i miei hanno resistito alla mia bramosia da adolescente, ma poi, inesorabilmente hanno capitolato. Per una ricorrenza, credo in primavera del 1978, finalmente anche io ricevetti per regaloIl mio Midland CB 23 canali il mio primo ricetrasmettitore CB. Un sogno realizzato, ero innamorato delle sue forme come fosse stato una bella ragazza. Gia' da subito mancava di un pomellino, mi dovetti accontentare di portarlo via così, imperfetto, come poi sono stati gran parte dei miei acquisti successivi per il resto della vita. Sì, non era nulla di grave, ma mancava un cappuccio di un potenziometro nero, al fianco dell'orologio, che non ho mai cercato (cosa vuol dire accontentarsi!). Insomma adesso avevo il mio primo ricetrasmettitore per le mani, ma non avevo ancora idea di come utiizzarlo. Cominciai collegando un filo alla presa di antenna, in questo modo si riusciva a sentire qualche cosa. Soprattutto rumore di fondo, un fruscio fastidioso, che ho scoperto poi sarebbe stato il Leit motiv della mia vita (almeno fino ai 40 anni)